Congresso portuario, parola d’ordine: sviluppo
Congresso portuario, parola d’ordine: sviluppo

A Margarita la sesta edizione dell’incontro. Tanti i relatori venuti dall’Italia. Casa America: master per venezuelani e italiani su porti, trasporto marittimo e logistica.

CARACAS - Si è tenuto il 16 e 17 giugno scorso il VI Congresso Portuario Internazionale organizzato dalla Dgci (Directorio General de Carga Internacional) e Cavenit (Camera di Commercio Venezuelano Italiana). All’evento, nell’Isola di Margarita, hanno partecipato importanti ospiti nazionali ed internazionali del settore, con lo scopo primario di promuovere l’interesse e lo scambio sullo sviluppo portuario, il trasporto marittimo e la logistica, favorendo così iniziative relative a queste tematiche.

Il Congresso è servito come punto di incontro e discussione dei principali centri del commercio marittimo e della logistica in America Latina, come scenario dove sono confluiti enti del settore pubblico e privato, oltre a rappresentanti diplomatici, del mondo accademico, commerciale ed istituzionale.

Tra i relatori italiani: Mauro Boffelli, Direttore Tecnico dell’Autorità Portuale di Genova, Alberto Torosantucci, Project Manager della società transnazionale Astaldi di Roma, Renato Midoro, Professore e Direttore del Dipartimento di Economia all’Università degli studi di Genova. Infine, il Presidente ed il Segretario della Fondazione Casa America di Genova: Roberto Speciale e Andrea Gualco. Tra le principali questioni sollevate: sistema portuale italiano e tendenze nei rapporti con l’America latina; programmi europei per la prevenzione dell’inquinamento nel trasporto marittimo; come negoziare con la Cina; come gestire la logistica.

Tra Mediterraneo e Mar Caribe

Prima dell’inizio del Congresso a Margarita, la ‘Voce’ ha incontrato la coppia arrivata a rappresentanza di Casa America, la fondazione che mira a diffondere in Italia la conoscenza del grande patrimonio culturale ispano-americano e promuovere il dialogo politico, i rapporti economico-commerciali e gli scambi culturali ed umani. I due esperti hanno spiegato che i lavori preparatori alla conferenza di Margarita hanno avuto inizio più di due anni fa a Genova, dove si sono riuniti i rappresentanti di dieci realtà latinoamericane del settore, tra cui la Caf.

L’obiettivo degli incontri tra enti italiani e latinoamericani è la stipula di accordi nell’area dello sviluppo dei porti, degli scali e soprattutto della logistica su cui, concordano Speciale e Gualco, “c’è ancora molto da fare sia nel nostro Paese che in Venezuela”. I problemi dell’Italia in particolare, spiegano, stanno “dietro ai porti, al momento di smistare le merci, quando si rivelano le carenza nei collegamenti e nello stoccaggio”. Casa America pensa di promuovere in questo senso un corso universitario o un master tra Italia e Venezuela capace di formare i nuovi addetti alla logistica, i tecnici ed i nuovi manager.

- Per i nostri giovani sarebbe l’opportunità per imparare un mestiere di alto livello in un settore in via di sviluppo che apre molte porte. Dall’altra parte, per i ragazzi venezuelani sarebbe una buona occasione per lavorare in Europa. Saremmo lieti di avere in Italia la presenza di personale specializzato venezuelano o italo-venezuelano.

Casa America, una rivista sugli italiani del Venezuela?

Casa America organizza conferenze, mostre e settimane culturali dedicate ai vari paesi latinoamericani e quattro volte ogni anno pubblica riviste monografiche, i “Quaderni di Casa America”. Tra questi “Brasile: un grande paese che guarda al futuro”; “Immigrazione ed integrazione in Liguria”, “Tra Italia e Perù: l’attualità di A. Raimondi”; l’ultimo “Italiani a Cuba”, presentato alla Camera dei Deputati. Già si sta pensando ad una pubblicazione sugli italiani del Venezuela.

Tra i libri spiccano “Un viaggio inaspettato”, sulla storia delle dieci navi italiane sequestrate in Messico e dei marinai internati a Guadalajara; “Un mare di sviluppo tra Italia e America latina: porti, trasporti e logistica”; “Il risorgimento italiano in America latina”; “I latinos alla scoperta dell’Europa”.

Scambi

A colloquio con la ‘Voce’, Roberto Speciale e Andrea Gualco hanno spiegato l’importanza dell’emigrazione italiana in America latina. - L’Italia ha portato in Sud America molto lavoro - affermano - basti pensare che non pochi emigrati italiani hanno fatto parte della classe dirigente del paese in cui sono sbarcati, Venezuela compreso. Per quanto riguarda l’apporto che l’America latina ha dato all’Italia, Speciale e Gualco differenziano. L’epoca dell’Eroe dei due mondi non è certo quella dei nostri giorni. - L’america del Sud ha insegnato a Garibaldi a lottare - spiegano ricordando come iniziò a combattere prima qui che in Italia -. Poi è arrivato il ‘900 e fino a vent’anni fa l’apporto latinoamericano al nostro Paese è stato ‘discutibile’: questa era terra di dittature che si susseguivano l’una dopo l’altra e certo non avevano nulla da insegnare all’Italia.

Speciale e Gualco spiegano che solo in questi anni l’America del Sud è maestra dell’Europa. - In molti dei paesi latinoamericani oggi c’è dinamismo e sviluppo. Stanno mettendo in gioco tutte le loro capacità per attuare le riforme necessarie ai loro stati. Una vivacità che sommerge il nostro continente, stanco e vecchio.

I rappresentanti di Casa America denunciano come è ormai di uso comune parlare di ‘America’ per riferirsi esclusivamente agli Stati Uniti. - America è Venezuela. America è Brasile, Uruguay, Cuba. Durante una conferenza organizzata dalla nostra fondazione - ricordano - avevamo detto ‘l’America’ intendendo l’America latina e un architetto peruano esplose di gioia gridando: ‘Finalmente siamo considerati anche noi!’.

Fonte: La Voce d'Italia
Pubblicata il 30 Giugno 2011