Giornata dell’amicizia Italia - Venezuela: la collettività che non c’era
Giornata dell’amicizia Italia - Venezuela: la collettività che non c’era

Ieri, accanto alla statua di Garibaldi in Plaza Italia, il discorso dell’Ambasciatore Paolo Serpi: “Non siamo una grande potenza militare o politica ma siamo, sì, una grande potenza di gente”

CARACAS - Il momento clou è stato certamente quando l’ambasciatore Paolo Serpi, con uno strappo al protocollo, ha gridato a fine discorso: “Viva Bolivar, Viva Garibaldi! Viva il Venezuela, viva l’Italia!”. Per il resto, la “Giornata dell’amicizia italo-venezuelana” celebrata ieri mattina in Piazza Italia, a Caracas, è stata carente di atmosfera ed emozione.

Presenti all’appuntamento solo gli esponenti di punta della Collettività.

All’appello di Serpi, che ha rispolverato l’iniziativa in occasione del Bicentenario dell’indipendenza del Venezuela e dei 150 anni dell’Unità italiana, hanno risposto il nuovo ambasciatore del Venezuela in Italia, Julián Isaías Rodríguez Díaz; Magali Contreras in rappresentanza della commissione parlamentare Amici dell’Italia; la console di Caracas, Jessica Cupellini; il Nunzio apostolico mons. Pietro Parolini; alcuni membri del Comites di Caracas; il presidente della Casa di riposo Villa Pompei, Giorgio Mazzucchelli; il presidente del Centro Italiano Venezuelano della Capitale, Mario Chiavaroli e quello di Faiv, Mariano Palazzo; i rappresentanti dell’Istituto Italiano di Cultura, della Camera di Commercio venezuelano - italiana e dell’Istituto italiano per il Commercio Estero. Per il resto, i rappresentanti delle Associazioni italiane e una manciata di imprenditori tra cui il costruttore di alcuni imponenti edifici che circondano la piazza. Assenti in toto i giovani italo-venezuelani, che alla celebrazione hanno preferito approfittare delle vacanze estive. La celebrazione è stata frettolosa. Qualche foto per la stampa e strette di mano prima del discorso dell’Ambasciatore Serpi che ha chiuso l’atto commemorativo.

Complici la calura del mezzodì e il traffico caotico e rumoroso che s’impone lungo l’avenida San Martin, dove si trova la piazza, il diplomatico ha parlato solo per pochi minuti, giusto il tempo per ricordare i legami storici che fanno dell’Italia e del Venezuela due ‘paises hermanos’.

- Il Venezuela è stato il primo paese dell’America latina, nel 1861, a riconoscere l’Italia come Stato - ha dichiarato Serpi-. In ogni epoca, e specialmente dopo la seconda guerra mondiale, ha sempre ricevuto con amore i migranti provenienti dalla nostra terra. Italiani che hanno lavorato per il Venezuela e per l’America e oggi sono una forza straordinaria ed unica.

Sottolineando il fatto che sono più gli italiani fuori dai confini che quelli residenti in Italia, Serpi ha poi affermato: - Non siamo una grande potenza militare o politica ma siamo, sì, una grande potenza di gente. Questo grazie a persone come Bolivar e come Garibaldi, esseri umani con difetti che hanno però saputo superarsi per servire una causa importante.

Il diplomatico ha tenuto il suo discorso accanto al busto di Giuseppe Garibaldi, adornato per l’occasione da due grandi corone di fiori. Piazza Italia ospita anche una statua donata nel 1911 dalla comunità italiana per commemorare l’allora Centenario del Venezuela, davanti alla quale i membri del Comites hanno posato per la stampa.

Il neo-ambasciatore venezuelano Isaías Rodríguez ha dichiarato che la “Giornata dell’Amicizia” nasce con il proposito di “esprimere una relazione continua tra i due paesi” ed è quindi importante per collocare sulla linea del tempo “un punto d’incontro che rafforzi l’amicizia”.

In realtà la “Giornata” è stata istituita in circostanze assai particolari in cui l’interesse economico ha avuto la sua parte ed è stata subito dimenticata. Negli anni non sono mai state celebrate cerimonie ufficiali e il suo ricordo è stato mantenuto vivo solo da qualche piccola festicciola organizzata nei club (l’anno scorso nella Casa d’Italia di Maracay e nel Centro italo-venezolano di Puerto Ordaz).

- A questo mondo non esiste nulla di totalmente buono o totalmente cattivo - spiega Serpi alla Voce -. Dobbiamo dimenticare gli aspetti negativi ed essere riconoscenti con chi ha creato questo giorno perché ci permette di incontrarci e ricordare radici comuni e profonde. Soprattutto in questa fase storica in cui ci possono essere difficoltà di comunicazione, è utile ricordare questi eventi per non dimenticare i legami fondamentali.

Certo non bisogna dimenticare l’importanza di un evento simile per lo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali, quei settori in cui “dobbiamo fare di più” come spiega l’Ambasciatore. Zigzagando tra i presenti era facile accorgersi come qualcuno avesse ben pensato di mettersi subito all’opera, approfittando dell’incontro per scambiare due chiacchere con qualche imprenditore con la speranza di allacciare nuovi rapporti economici.

Certo ci si chiede: dov’erano ieri mattina tutti i siciliani che anni fa vivevano nei dintorni di Plaza Italia? E i piemontesi ed i lombardi che invece stavano un po’ più in giù, alla ‘Quiebradita’? Insomma tutti gli italiani che non hanno dimenticato le loro radici, quando li incontri al bar, difendono con vigore la loro origine italiana e che, avanti con gli anni, sognano solo di andare a morire nella loro terra?

Per quanto riguarda l’assenza dei giovani alla celebrazione, secondo Paolo Serpi è difficile trasmettere il senso delle radici, dell’amicizia e dell’integrazione a giovani che sono divisi in distinti gruppi. “Ci deve essere un solo gruppo di giovani” afferma l’ambasciatore riferendosi all’attuale esistenza di Agiv (Associazione Giovani italo-venezuelani) e Fegiv (Federazione Giovani Italo-venezuelani).

La “Giornata è nata il 22 giugno 2005 giorno in cui l’Esecutivo e alcuni esponenti della collettività italiana firmarono nel palazzo presidenziale un patto di amicizia detto “Dichiarazione di Miraflores”. Il presidente Hugo Chávez scelse di celebrare il 15 agosto in ricordo del giuramento del Libertador Simón Bolívar presso il Monte Sacro di Roma, pronunciato nel 1805.

Fonte: http://www.voce.com.ve
Pubblicata il 16 Agosto 2011