L'idea del supercommissario non piace a Hollande e Monti
Un super-commissario che controlli i bilanci dei paesi membri «non pare necessario». Mario Monti, interviene così nella querelle che giovedì ha diviso Francia e Germania e che ha provocato qualche tensione al vertice Ue di Bruxelles tra la cancelliera tedesca, Angela Merkel e il presidente francese, Francois Hollande.
LA PROPOSTA - Alla base dello scontro la proposta, lanciata dal ministro all'Economia Wolfgang Schaeuble e ribadita dalla cancelliera al Bundestag, di un supercommissario europeo. Una sorta di zar europeo dei conti dei paesi membri. «La Germania è favorevole che si accordi un effettivo diritto di ingerenza sui bilanci nazionali» ha detto Angela Merkel, che ha frenato anche sulla costruzione della vigilanza bancaria europea e sulla ricapitalizzazione diretta della banche da parte del fondo salva stati permanente Esm. Ma l'idea ha creato non poche tensioni al primo vertice Ue di Bruxelles degli ultimi due anni. «L'oggetto della riunione non è l'unione di bilancio ma l'unione bancaria» è stata la prima replica stizzita del presidente francese Hollande, fatta al suo arrivo al meeting dei leader socialisti che ha preceduto il Vertice dei 27. Poi ancora: «Non è ancora tempo per aprire un nuovo trattato. Prima di discutere delle prossime tappe, dobbiamo chiudere l'unione bancaria». Il presidente francese ha detto poi di capire le «ragioni elettorali» che frenano la Merkel, ma le ha ricordato senza troppi riguardi che «Germania e Francia hanno una responsabilità comune: quella di fare uscire la zona dell'euro dalla crisi».
ITALIA - Contrario al supercommissario anche il premier italiano Mario Monti, che lasciando il palazzo del Consiglio di Bruxelles a tarda notte, ha premesso che il tema è stato soltanto accennato durante i lavori del vertice e ha aggiunto che lo stesso presidente della Commissione, Josè Barroso, «ha chiarito come già il commissario per gli Affari Economici e Monetari abbia poteri speciali all'interno della Commissione, che in effetti superano quelli spesso mitizzati del commissario alla Concorrenza. Barroso ha anche rilevato che se in passato ci sono stati problemi non è stato per la debolezza delle decisioni prese dalla Commissione, ma è stato perchè in questa materia le decisioni sono soggette all'approvazione del Consiglio. Quindi non paiono necessari a nessuno a questo punti nuovi meccanismi o super commissari».
BRUXELLES - I capi di Stato e di governo riuniti a Bruxelles hanno comunque trovato l'accordo sulla supervisione bancaria nell'Eurozona che partirà nel 2013 e riguarderà tutte le 6000 banche europee. Entro la fine dell'anno saranno stabiliti i parametri operativi della supervisione che sarà propedeutica alla ricapitalizzazione diretta degli istituti di credito ad opera del nuovo fondo salva stati Ems e sotto la direzione della Bce. Soddisfatti Herman Van Rompuy e Josè Manuel Barroso, presidenti di Consiglio europeo e Commissione europea, che considerano la decisione di questa data «un grosso passo avanti» verso l'unione bancaria. Soddisfatto anche il premier italiano Mario Monti che all'uscita della riunione, dopo le 3 di notte, ha confermato che «non è possibile dire con esattezza quando potranno essere ricapitalizzate direttamente le banche in difficoltà». Dopo l'accordo raggiunto al vertice Ue, le Borse del Vecchio Continente hanno aperto deboli. Milano perde lo 0,1%, Madrid lo 0,7%, Francoforte lo 0,77%, Parigi lo 0,23% e Londra lo 0,16%, nonostante i future su Wall Street girati al rialzo.