Si è svolto in un clima di cordialità, ma anche in una atmosfera di grande solennità, l’incontro del capo dello Stato, Nicolás Maduro, con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano; un incontro che ha permesso ai due capi di Stato un proficuo scambio di idee e di impressioni. Fonti del Quirinale hanno riferito che, nel corso del colloquio, il presidente Napolitano ha avuto modo di esprimere all’omologo venezolano la sua preoccupazione per l’insicurezza che oggi caratterizza la vita del Paese, e di cui spesso sono vittime cittadini italiani e italo-venezolani, e per il futuro delle proprietà degli italo-venezolani, frutto di anni di lavoro e sacrifici.
Con la tappa romana, così, è iniziata ufficialmente la “tourneè politica” del presidente Maduro nel Vecchio Continente. L’appuntamento alla Fao, per ricevere un riconoscimento agli sforzi del Paese nella lotta contro la fame e la povertà, è stato solo un pretesto per una missione politica di più ampio respiro, che ha portato la delegazione venezuelana, presieduta dal presidente Maduro, in Italia, Portogallo e Francia. Un viaggio, questo, che rappresenta una svolta interessante nella politica estera venezuelana che, fino a ieri, privilegiava questa parte dell’oceano.
All’incontro tra i presidenti Maduro e Napolitano, come precisa una nota dell’ufficio stampa del Quirinale, hanno assistito anche i due ministri degli Affari esteri, Emma Bonino ed Elías Jaua.
Il ministro degli Esteri, Emma Bonino – come riferisce un comunicato dell’ufficio stampa della Farnesina – , ha poi incontrato nel suo ufficio il collega venezuelano Elías Jaua. Al centro dei colloqui la collaborazione tra Italia e Venezuela nei settori dell’industria, del turismo e della sicurezza.
Bonino ha comunicato al suo omologo il grande apprezzamento per la scelta, da parte del presidente Maduro, dell’Italia come prima tappa della propria visita in Europa a testimonianza di un rapporto privilegiato esistente tra Roma e Caracas.
- Siamo sicuri – ha affermato il ministro – che la collettività italiana che tanto ha contribuito alla formazione e alla crescita sociale, politica ed economica del Venezuela, continuerà a fare la propria parte.
I due ministri hanno anche convenuto sull’opportunità che la prossima edizione del Consiglio di Cooperazione Italo-Venezuelano, che si terrà prevedibilmente nel primo semestre 2014, sia presieduto dai ministri degli Esteri dei due paesi. E’ stata poi discussa l’opportunità di approfondire ulteriormente la cooperazione industriale tra Italia e Venezuela, in particolare in materia di infrastrutture dove le imprese italiane sono da tempo impegnate nel settore ferroviario.
Da parte venezuelana è stato reiterato l’interesse al modello italiano dei distretti industriali e per approfondire in particolare la cooperazione nel settore agroindustriale. Il ministro Jaua ha sottolineato come da parte del Venezuela si faccia grande affidamento a paesi amici come l’Italia per vincere la sfida dell’industrializzazione.
Il titolare della Farnesina ha infine sollevato la questione della sicurezza dei voli turistici in Venezuela, auspicando in proposito la prosecuzione dell’apprezzato impegno delle autorità venezuelane per la ricerca dei due aerei scomparsi nel 2008 e lo scorso gennaio, nei quali si trovavano cittadini italiani.
- Dobbiamo riconoscere che dal punto di vista delle relazioni bilaterali – ha commentato alla Voce il dottor Paolo Miraglia, Incaricato d’Affari della nostra Ambasciata -, non si era mai verificato la combinazione di due incontri contemporanei di così alto livello: quello tra i due capi di Stato e quello tra i due ministri degli Esteri.
Era dal lontano 1995, da quando cioè il presidente Oscar Luigi Scalfaro si recò in Venezuela in visita ufficiale e incontrò il presidente Rafael Caldera, che non avveniva un colloquio tra i presidenti dell’Italia e del Venezuela.
- Questo incontro – spiega il dottor Miraglia – si inserisce in un quadro più generale in cui emerge un rinnovato interesse del Venezuela per l’Europa. Il presidente Maduro, dopo l’Italia, si recherà in Portogallo e in Francia
Ci si attende, dalla visita del presidente Maduro in Italia, un nuovo impulso all’agenda bilaterale ed una maggiore regolarità negli incontri a livello politico e governativo tra i due paesi. E’ ovvio, inoltre, sperare che questa visita del presidente della Repubblica e del ministro degli Esteri possa contribuire a riattivare i tavoli di lavoro, in tutti i settori, nell’interesse dei due paesi. Le relazioni tra Italia e Venezuela, negli ultimi tre anni, erano purtroppo entrati in una fase di letargo.
- E’ previsto per il mese di febbraio il Consiglio di Cooperazione Italia-Venezuela, un incontro per il quale stiamo lavorando con estrema attenzione – ha detto il dottor Miraglia -. Il Venezuela, poi – ha concluso il nostro Incaricato d’Affari –dovrebbe partecipare alla Conferenza Italia – America Latina, che si sviolgerà a dicembre in Italia. Nell’ultima edizione, due anni fa, non ci fu una presenza governativa venezolana. Il ministro Jaua, in questa occasione, ha assicurato la presenza venezolana. Questa sarà un’altra occasione di dialogo politico che potrebbe dare un ulteriore impulso alla cooperazione tra i vari settori.
Poco prima dell’incontro con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si è svolto, presso la Santa Sede, il colloquio tra il capo dello Stato, Nicolás Maduro, e Papa Francesco. E’ stato un incontro cordiale, durato una ventina di minuti.
- E’ un onore. Che piacere conoscerla! Sono felice di essere qui, ma soprattutto di conoscerla. Grazie per quello che sta facendo – ha detto il presidente Maduro mentre Papa Francesco gli porgeva la mano e lo invitava ad entrare nella sua biblioteca personale, al secondo piano del Palazzo Apostolico.
Papa Bergoglio ha mostrato particolare attenzione per quanto si muove nella “sua” America Latina. In primo piano nei venti minuti di colloquio a tu per tu di Maduro col Pontefice (e poi in quello successivo col cardinale Tarcisio Bertone) ci sono stati in particolare la situazione sociale e politica del Paese dopo la recente scomparsa di Chavez, come pure ”alcune problematiche attuali – ha fatto sapere la sala stampa vaticana -, quali la povertà e la lotta alla criminalità e al narcotraffico”. Uno specifico accento è stato posto ”sulla necessità di un dialogo sincero e costante tra la Conferenza Episcopale e lo Stato, per lo sviluppo dell’intera nazione”, considerando la ”presenza storica della Chiesa cattolica nel Paese” e il ”suo decisivo apporto nell’ambito della caritá, dell’assistenza sanitaria e dell’educazione”.
Tra i temi di cui si è parlato ieri, anche la situazione regionale, ”con particolare riferimento al processo di pace in Colombia” con la guerriglia delle Farc, argomento che Bergoglio ha discusso diffusamente un mese fa ricevendo in Vaticano il presidente colombiano Juan Manuel Santos Calderon.
Maduro, oltre che dalla moglie Cilia Flores, era accompagnato da un nutrito seguito di ministri e militari. Maduro ha regalato a Bergoglio, un grande ritratto di Simon Bolivar e un quadro della Vergine di Coromodo, e anche una statuetta del ”servo di Dio” Josè Gregorio Hernandez
- Speriamo nella sua canonizzazione. E’ un santo del popolo – ha detto Maduro.
Il presidente ha consegnato al Pontefice anche una copia della Costituzione. Poi, all’uscita, dopo avergliene fatto richiesta, ha avuto dal Papa la sua benedizione.