L'arredamento vede la ripresa
L'arredamento vede la ripresa

Il made in Italy (del legno) riparte dal made in Italy (alimentare).

Per lasciarsi alle spalle sei anni di crisi e presentare la nuova edizione del Salone del mobile – che apre la prossima settimana alla Fiera Rho di Milano – FederlegnoArredo e Cosmit (l'ente organizzatore), hanno scelto, ieri, un luogo simbolo dell'eccellenza italiana all'estero, Eataly. Modello che funziona perché riunisce le eccellenze della nostra industria e dà loro visibilità. Proprio come il Salone del Mobile, che dall'8 al 13 aprile presenterà a oltre 300mila visitatori attesi da 160 Paesi le novità di oltre 2.400 aziende, di cui il 30% estere. Una fiera sempre più internazionale (lo scorso anno le presenze dall'estero sfioravano il 79% del totale, contro il 55% del 2009) e dunque fondamentale per il comparto dell'arredo.

Il mercato interno continua, infatti, a dare segnali di sofferenza. Nonostante il 2014 si sia aperto con qualche segnale incoraggiante, nel 2013 le vendite in Italia del macrosistema arredamento sono diminuite del -7,5% e soltanto le esportazioni (+2,5%) hanno permesso di arginare un calo pesante del fatturato complessivo, che si è fermato a 17,7 miliardi di euro, con una perdita del 2,5% sul 2012. In altri termini, 660 Pmi hanno chiuso i battenti, con una perdita di quasi 4mila posti di lavoro. Un calo contenuto rispetto a quello del 2012 (-10,5% nel fatturato e -19,4% nei consumi interni rispetto al 2011), ma che porta comunque il fatturato del comparto a quasi 9 miliardi in meno dei livelli pre-crisi.

La filiera del legnoarredo (370mila addetti, 70mila imprese e oltre 27 miliardi di fatturato) si fa ogni anno più "global": la quota di fatturato sull'export ha raggiunto il 60,9% (nel 2012 era 3 punti di meno). Più "internazionale" è il comparto dell'illuminotecnica (68% di fatturato sull'export). Più "domestici" i comparti di cucina (40,8%) e arredobagno (38,5 per cento), ai quali – entrambi protagonisti delle sezioni biennali di quest'anno – servirà il traino per l'estero del Salone.

Tra gli imprenditori, si respira un cauto ottimismo: quella che si apre martedì prossimo è attesa un po' da tutti come l'edizione della ripartenza. Il 2014 dovrebbe essere l'anno in cui tornare a vedere il segno positivo, grazie soprattutto al traino dell'export. Per questo, nonostante le difficoltà economiche di gran parte delle aziende, anche quest'anno il Salone registra il tutto esaurito e una lista d'attesa per gli espositori esteri. Cresce la sezione biennale dedicata al bagno, mentre tiene Eurocucina.

In Fiera arriveranno sei delegazioni ufficiali di operatori (buyer, ma anche costruttori e studi di architettura) invitate da FederlegnoArredo per incontrare le imprese italiane: da Stati Uniti e Russia (i due mercati che nel 2013 sono cresciuti di più, rispettivamente, del +12% e +7%), da Regno Unito, Canada, Cina (+18% nel 2013, partendo però da volumi relativamente piccoli, per arrivare a 163 milioni di euro) e dall'Africa. Delegazioni sono attese da Kenia, Nigeria e Sud Africa, frutto dei contatti avviati dalla delegazione di Federlegno nel corso della navigazione della portaerei Cavour nei mesi scorsi. Tra gli altri mercati che crescono (con vendite però ancora sotto ai 150 milioni di euro), volano Emirati Arabi (+11,8%), Qatar (+23%) e Turchia (+37%).

Se consolidarsi all'estero è vitale per le aziende dell'arredo, la maggior parte di loro è troppo piccola per poter affrontare mercati lontani e spesso complessi, dove non è facile far comprendere ai clienti il valore (e il prezzo) dei prodotti di fascia medio-alta che caratterizzano il made in Italy. Ma il Salone sarà anche occasione per chiedere alla politica (all'inaugurazione dovrebbe prendere parte anche il premier Matteo Renzi) di affrontare i nodi per il rilancio del mercato interno: chiarezza sul bonus arredi, possibile estensione alle strutture ricettive.

Fonte: http://www.ilsole24ore.com/
Publicada el 3 de abril 2014