Borgo | Il gastaldato (amministrazione longobarda) di Collalto viene costituito nel secolo X. Il nome del villaggio deriva dalla sua collocazione sul colle omonimo (Collis Altus) e designa anche i suoi primi signori, o domini, che diedero origine alla baronia: i Collalto, appunto.
La Storia
• 900 ca., risalgono a quest'epoca le prime notizie storiche di Collis Altus. Il borgo nasce quando, per effetto delle scorrerie saracene, le popolazioni della valle del Turano si ritirano sui rilievi montuosi. Collalto si forma intorno alla torre d'avvistamento, situata nel punto più alto del colle e diventata il maschio del castello.
• 1297, Carlo d'Angiò cede Collalto alla Curia Pontificia.
• Sec. XV, il paese è diviso a metà tra il contado compreso nel Regno di Napoli e la baronia di proprietà dello Stato Pontificio. Nel 1555 la baronia di Collalto è ancora un'isola giurisdizionale di confine tra il regno di Sicilia e lo Stato della Chiesa.
• 1641, il feudatario Nicola Soderini cede il castello al cardinale Francesco Barberini, che apporta migliorie al Castello trasformandolo in residenza estiva.
• 1861, il 3 febbraio un esercito di borbonici, popolani e briganti saccheggia il borgo e il castello. Questo episodio, inserito nel fenomeno storico nazionale del brigantaggio e ampiamente documentato dalle cronache del tempo, è il prezzo che Collalto, terra di frontiera, paga per la sua decisione di aderire al giovane Regno d'Italia.
Un magnifico panorama dagli spalti della fortezza
Il Castello baronale, così come ci appare oggi dopo il restauro del secolo scorso e quello degli ultimi anni, riporta nell'impianto generale l'impronta della ristrutturazione operata dal barone Alfonso Soderini nella seconda metà del XVI secolo quando, oltre al palazzo, anche la rocca fu rimaneggiata per essere trasformata in fortezza d'artiglieria.La rocca conserva il suo aspetto sei-settecentesco (l'ultimo periodo di utilizzazione militare) articolandosi su una torre centr
ale quadrata e due torri angolari rotonde, e una serie di garitte, baluardi, postazioni. Attraverso scalinate si raccorda al palazzo baronale, la cui fronte principale si affaccia sull'abitato.
All'interno del Castello c'è un ampio parco con l'antico pozzo, e sulla sommità il mastio, dal quale si gode un panorama a 360 gradi. Con occhi di sentinella, lo sguardo può spaziare dal Gran Sasso al Terminillo e alla Maiella. La maestà dei monti circostanti appare in tutta la sua luminosità al tramonto, quando si accendono le luci dei 34 paesini tutti visibili ad occhio nudo dagli spalti della fortezza.
Risale al XV secolo la cinta muraria che racchiude le antiche case di pietra.
Percorrendo a piedi gli stretti vicoli in selciato, si possono ammirare gli splendidi portali in pietra delle abitazioni, ritrovandosi immersi in un'atmosfera che riporta indietro nei secoli.
Nel borgo sono da vedere la bella fontana ottagonale in piazza della Podesteria, il Palazzo Latini del XVII secolo, recentemente restaurato, e nei pressi del cimitero la Chiesa parrocchiale di S. Lucia, risalente all'XI secolo, dove è conservato uno splendido affresco del 1500.
Poco fuori dell'abitato, si trovano il Convento di S. Maria, con il bel portale del XV secolo e, a quota più bassa, le rovine di Montagliano, antico castello con circostante borgo, distrutto a più riprese tra il 1280 e il 1400.
Percorrendo un sentiero turistico, ci si può inerpicare sul monte San Giovanni sulla cui sommità si trovano i resti di un'antica abbazia edificata su un preesistente tempio romano.
Un tumultuoso torrente scorre a valle, aprendosi il cammino tra due pareti di roccia costituite dai contrafforti di Monte San Giovanni e Monte Cervia. Sulla riva c'è un vecchio mulino ora in disuso.
Il prodotto del borgo
- La castagna, innanzitutto, frutto dei boschi.
- Ottimi anche i formaggi e miele.
Il piatto del borgo
- Gnocchetti di farina di grano e granturco.
- Zuppa di fave.
- Fettuccine ai funghi porcini.
- Cicerchie e ceci.
- Pizza 'de 'nfrasco', cotta sotto la brace
Fonte: Club I borghi più belli d'Italia, 16 novembre 2009