Garessio, color verde vacanza

Borgo | Il toponimo Garessio deriverebbe dal provenzale “ilex”, sorta di quercia, donde garriguo, “campo coperto di querce”, dagli statuti medievali si ricorda come la piana garessina e specialmente la collina di S.Costanzo fosse ricca di querce.

 

La Storia

IX-X sec.,arrivano in questa zona - già abitata dagli uomini preistorici (grotte del Gray e di Valdinferno), dai liguri e dai Romani i pirati e i predoni saraceni che hanno base a Frassineto (l'attuale St. Tropez;la frazione Eca Nasagò (vuool dire "luogo di battaglia cruenta")porta ancora nel nome la memoria di quei fatti; nel 950 ca. si costituisce la Marca Aleramica; nel 1064 compare per la prima volta in un atto pubblico il nome Garexium. 1090 ca. è fondata la Certosa di Casotto. 1276, passata sotto i marchesi di Ceva, che vi hanno costruito il castello, Garessio, in cambio di aiuti militari, ottiene dal marchese Giorgio II il Nano gli Statuti raccolti nel "Libro della Catena" conservato presso la Biblioteca comunale. 1635, è distrutto dai Savoia il vecchio castello, i cui ruderi ancora dominano il Borgo Maggiore. 1794, le truppe napoleoniche occupano il borgo.

1814, Garessio ritorna sotto i Savoia condividendone le sorti, prima con il Regno sabaudo e poi con l'Unità d'Italia.

1870, il re Vittorio Emanuele II concede a Garessio il titolo di Città.

Antico borgo medievale

Ai piedi del Colle S.Bernardo si trova l’antico Borgo Medievale la cui bellezza è caratterizzata da diverse tappe. Partendo da Via Cavour si incontra la “Porta Rose”, antica torre oggi sede di una galleria d’arte privata. Dopo un breve tratto si arriva in Piazza Carrara sede del Palazzo Comunale che è sormontato da un’alta torre quadrata con campanone ed orologio. Proseguendo la stessa via, sulla sinistra si trova la suggestiva Piazza di S.Giovanni sovrastata dall’omonima Chiesa all’interno della quale si possono ammirare 18 lunette rappresentanti la vita del Santo risalenti alla seconda metà del 1600 e recentemente restaurate. Ai piedi della bellissima scalinata che porta lla chiesa, si trova la piazza dalla pavimentazione in ciottoli bianchi e neri su disegno dello stilista Giorgetto Giugiaro nativo di Garessio.

Continuando il percorso si può raggiungere il “mercato”, la Cappella di S.Giacomo e la Torre Clocharium. Da qui per un ripido sentiero si raggiungono, la Torre dell’Impiccato e i ruderi del Castello da dove si può ammirare uno splendido panorama .

Se a metà della salita di Via Cavour si svolta a sinistra si trova Via Montegrappa lungo la quale si possono ammirare un antico Conventino, piazzetta Giugiaro e la caratteristica Porta Jhape al di là della quale si trova il bel ponte in pietra sul Rio S.Mauro, punto di partenza per rilassanti passeggiate nel bosco.

A destra del ponte si può ammirare la più antica Chiesa di Garessio, la medievale S.Maria Extra Moenia, dal bel campanile romanico-gotico, mentre procedendo a sinistra si raggiunge l’imponente Chiesa Parrocchiale di Maria Vergine Assunta dell’arch. Monregalese Gallo.

Di fronte a quest’ultima, nella Piazza dei “Battuti Parvi” si innalza una bellissima costruzione in pietra risalente al tardo medioevo che risulta essere stata la primitiva Cappella di S.Giovanni Battista.

Se si prosegue lungo la via di fronte alla Chiesa Parrocchiale, si raggiunge la tappa finale del percorso che è Porta Liazoliorum, attraverso la quale si torna in Piazza Carrara.

Il prodotto del borgo

Castagna Garessina “Gabbiana”, Funghi, Patate, Porri

Il piatto del borgo

Polenta saracena, preparata nel modo tradizionale coi “pistau”, a base di patate e farina di grano saraceno e servita con sugo di panna, porri e funghi; Piatti a base di castagne; Garessini (prelibati e caratteristici dolci a base di nocciole e cacao); Frishoi (frittelle di mele); Panissa (polenta di ceci).